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Come traslocare in maniera eco-friendly

traslochi ecologici

Quando si decide di cambiare casa, quartiere o città, è importante prendere in considerazione diversi elementi, dal costo del trasloco fino a tutti gli aspetti organizzativi e burocratici.

Non bisogna però dimenticare l’ambiente. Trasferirsi, infatti, è una delle attività meno ecologiche che facciamo: produce molti rifiuti e considerevoli emissioni di CO2. Questo per l’utilizzo di automobili, furgoni e piattaforme elevatrici per il trasporto, ma soprattutto navi e aerei per le lunghe distanze.

Come è possibile ridurre l’impatto ambientale? Di seguito cinque consigli per rendere green il proprio trasloco.

1. Scegli con attenzione i mezzi di trasporto

Molte ditte di traslochi utilizzano furgoni di ultima generazione a bassa emissione di anidride carbonica, Euro 5 oppure 6. L’ideale sarebbe utilizzare veicoli elettrici, che hanno anche libero accesso alle zone a traffico limitato (ZTL). Un vantaggio ulteriore è rappresentato dal minor costo del carburante, con il relativo risparmio nel lungo periodo, nonostante l’autonomia sia di soli 150 – 200 km.

Anche nel caso in cui preferiate il “fai da te”, la soluzione che inquina di meno è noleggiare un furgone e fare un unico viaggio, piuttosto che più carichi con la macchina.

Per le piattaforme elevatrici, o scale da trasloco, è meglio preferire quelle elettriche o meccaniche, rispetto a quelle a motore diesel, dato che devono rimanere accese per tutto il tempo necessario al carico e scarico.

2. I vantaggi del groupage

Si tratta di una forma di trasporto definita anche “in abbinamento”, che permette di raggruppare mittenti diversi che devono trasferire i propri effetti personali sulla lunga distanza, su camion che partono dalla stessa città e devono effettuare lo stesso percorso. Una delle tratte in cui è più facile usufruire di questa opzione è Milano – Roma.

Questa è la soluzione ideale per chi non ha scadenze specifiche o tempi stretti da rispettare e può portare anche ad un risparmio del 70%. Per i traslochi internazionali è possibile anche condividere lo stesso container o bancale sulle navi.

3. Imballaggi ecologici

È sicuramente un buon inizio evitare lo spreco di carta e cartone, preferendo casse di plastica multiuso. Meglio se queste ultime sono di diverse misure, in modo da poterle incastrare alla perfezione, per approfittare di tutto lo spazio disponibile sul camion e ridurre il numero dei viaggi da effettuare.

La carta riciclata è un’ottima soluzione in quanto non inquina e soprattutto non macchia gli oggetti.

4. Recupero dei mobili: il riutilizzo

Un’altra tattica anti-spreco è cercare di portare con voi i vostri mobili, magari approfittando per restaurarli o renderli più attuali. Spesso basta una pulizia professionale o una riverniciata per dare loro nuova vita.

Le ditte di traslochi spesso effettuano anche piccoli lavori di falegnameria oppure sono in contatto con artigiani specializzati di fiducia. In questo modo potrai anche reinventare oggetti che hanno perso la loro funzione originaria e aumentare il loro ciclo di vita, riducendo gli sprechi.

In questo caso si parla di riciclo creativo, che possa dare una seconda vita. Qualche esempio low-cost può essere: trasformare vecchi cassetti in fioriere originali, oppure sovrapporre diverse metà di un vecchio tavolo per ottenere una piccola libreria.

5. Riciclaggio

Finito il trasloco, e ora? Per un corretto smaltimento degli imballaggi e degli elettrodomestici, chiedi sempre consiglio ai professionisti e informati sulle modalità di riciclo del tuo nuovo quartiere o della nuova città.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti viene affrontato attraverso la filosofia delle 4 R: riduzione, riutilizzo, riciclaggio e infine recupero.

Lo smaltimento in discarica è la peggiore tra tutte le opzioni e deve essere limitato al minimo necessario, dato che consuma eccessivamente il territorio e causa un impatto ambientale notevole ed irreversibile. Per questo dovrebbe essere effettuato solo quando è davvero inevitabile, incentivando il massimo riciclaggio. Si tratta di mettere in atto tutte le operazioni attraverso le quali prodotti o componenti che oramai sono rifiuti possono essere reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti.

Un esempio virtuoso

Uno dei progetti italiani più interessanti relativo al tema del riciclaggio è Cambia il Finale, attivo in 79 comuni del modenese. Il progetto è nato per favorire un circuito virtuoso del solidale e del loro riuso, promosso da Hera, in collaborazione con Last Minute Market e una ventina di enti no-profit attivi sul territorio.

Ogni cittadino può donare a Onlus e Associazioni No Profit beni ingombranti riutilizzabili, che vengono ritirati in maniera gratuita a piano terra su un suolo pubblico e accessibile ad automezzi pesanti. Dall’avvio nel marzo 2014, questa iniziativa ha contribuito a rimettere in circolazione oltre 1900 tonnellate di materiali, permettendo di passare da un modello lineare (produci, usa e getta) ad un nuovo sistema circolare e virtuoso secondo il quale i rifiuti si convertono in risorse.