La Giornata internazionale della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo.
Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922, dove si svolge ancora oggi.
In Italia, il simbolo della festa della donna è la mimosa. Ma perché proprio questo fiore? La sua fama è legata ad eventi storici molto importanti. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la sua prima comparsa la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.
E se quest’anno cambiassimo fiore?
5 buone ragioni per rinunciare alle mimose
1. Quest’anno ce ne saranno poche
L’ondata di freddo intenso delle scorse settimane ha rallentato la fioritura della mimosa che, per questo, sarà disponibile in quantità minore rispetto agli anni passati.
2. Costeranno il 15% di più dell’anno scorso
Per i motivi sopra descritti, quest’anno il costo della mimosa sarà più alto rispetto a marzo scorso.
3. Non fa bene all’ambiente
Rinunciando alle mimose farete un gesto amico dell’ambiente. La mania delle mimose porta ad una produzione intensiva e non sempre consapevole, spesso fatta a suon di pesticidi, depauperando così il terreno o danneggiando le stesse piante. Anche tutta la plastica che si utilizza per confezionare il fiore è fonte di grande quantità di rifiuti. In particolar modo se dimenticato a terra o non correttamente smaltito con la raccolta differenziata.
4. Troppo banale
Le classiche mimose sono sicuramente gradite, perchè alla fine si sa, è il gesto che conta. Ma se volete davvero stupire la vostra donna, mamma, amica o sorella con un bel fiore, allora distinguetevi dalla massa regalando un fiore diverso.
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5. Durano poco
La mimosa è un fiore molto delicato dalla vita molto breve. Se reciso, dura molto poco.
immagine mimose via shutterstock