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Fico d’india: proprietà, usi e valori nutrizionali

Fico d’india

Il fico d’India è una pianta succulenta della famiglia delle Cactaceae, originaria del Messico ma naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle zone temperate di America, Africa, Asia e Oceania. In Italia cresce soprattutto al Sud e sulle isole. E’ diuretico, lassativo e, grazie all’alto contenuto di fibre e di vitamina B3, è anche un alleato della tua linea.

Come gran parte delle piante cactacee, anche il fico d’India attecchisce bene e ovunque. L’importante è che la pianta abbia un’ottima esposizione e che le temperature non scendano sotto lo zero. E se vuoi coltivarlo nel tuo campo, puoi farlo sia per talea che per semina. Sarà sufficiente interrare parzialmente una o due pale tratte dalla pianta madre.

Per via della sua resistenza e della capacità di diffusione, il fico d’India è diventato parte integrante del paesaggio in molti luoghi del sud Italia, come ad esempio Sicilia e Malta. In Toscana una legge regionale, ne vieta addirittura la coltura, per evitare che possa sovrastare e deprezzare il paesaggio.

Dei fichi d’India non si butta via niente. Si utilizzano sia i veri e propri frutti che le pale, altrettanto buone e ricche di proprietà.

Le varietà di fico d’India

I fichi d’india vengono comunemente distinti in tre varietà, che differiscono sulla base del colore della polpa.

Sulfarina (colore giallo): La più diffusa per la sua capacità produttiva. Il frutto maturo presenta una buccia gialla con screziature verdi, mentre la polpa ha un intenso colore giallo-arancio. Il gusto è decisamente dolce e la consistenza è morbida e succulenta.

Sanguigna (colore rosso): Una delle più apprezzate, anche grazie al color rubino che ne tinge la buccia e la polpa quando il frutto è perfettamente maturo. Il gusto è dolce e la polpa è friabil.

Muscaredda (colore bianco) Si tratta della varietà più pregiata. Quando il frutto è pronto per essere raccolto presenta una buccia verde che spesso viene percepita come indice di scarsa maturazione. Ma non lasciatevi ingannare dal colore meno sgargiante, perché il suo vero punto forte è nel sapore zuccherino e nella polpa croccante.

Come raccogliere i fichi d’India

Dalla fine del mese di agosto all’inizio di Ottobre è il momento della raccolta dei frutti. Questa operazione è molto delicata, perché si viene a contatto con la pianta e le sue spine. Per raccogliere questi frutti esiste un apposito strumento. Si tratta di un raccoglitore metallico con una prolunga in legno, che consente di evitare il diretto contatto col frutto. Questo oggetto è di ausilio anche per raggiungere posti in alto o impervi. Potete acquistare questo strumento anche online.

Fico d’India calorie e valori nutrizionali

A livello organolettico, il fico d’India è un frutto straordinario. Sono composti per l’83% d’acqua, hanno pochissime calorie – 53 per 100 gr. – e un bassissimo livello di zuccheri, che associato al buon apporto di fibre ne fanno un alimento da consigliare a chi soffre di diabete.

Il fico d’India è molto ricco di sali minerali. Potassio, calcio e fosforo, e la vitamina C, seguita dalle vitamine A (retinolo), vitamina B3 (niacina), B1 (tiamina) e B2 (riboflavina). Contengono, inoltre, piridossina (vitamina B6), beta-carotene, zeaxantina, luteina, indicaxantina e betanina, sostanze note per il loro elevato potere antiossidante.

Fico d’india proprietà

Ricchi di fibre: Contengono molte fibre (5 grammi di fibra ogni 100 g) che aiutano la peristalsi intestinali contrastando il problema della stitichezza.

Aumentano il senso di sazietà: Sempre grazie alla presenza delle fibre, i fichi d’india aumentano il senso di sazietà. Ideali come spuntino per chi è a dieta.

Favoriscono la diuresi: Questi frutti favoriscono la diuresi, riducendo il rischio di calcoli renali e in alcuni casi addirittura favorendo l’eliminazione di quelli già presenti.

Ricchi di antiossidanti: Questi frutti sono ricchissimi di antiossidanti, sostanze utili al nostro corpo per combattere i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.

Cicatrizzante e disinfettante: Il gel estratto dalle pale si può applicare sulla pelle come se fosse un vero e proprio cosmetico naturale per cicatrizzare e disinfettare.

Mantengono bassa la glicemia del sangue e permettono di assimilare meno zuccheri e grassi. Anche la niacina (vitamina B3) ha il potere di mantenere nella norma il livello di zuccheri nel sangue.

Anti gastrico: La presenza di mucillagine all’interno del frutto è in grado di accelerare il processo di rigenerazione della mucosa gastrica, proteggendola e favorendo il processo di guarigione in caso di gastrite.

Come consumare il fico d’India

Può essere mangiato crudo (miglior modo per ottenere i suoi benefici) o anche utilizzato come ingrediente per la preparazione di risotti. Se lo mangiate crudo, potete sbucciarlo e mangiarlo così com’è, oppure utilizzarlo per preparare delle macedonie, frullati o insalate. Se volete cucinarlo, potete preparare delle marmellate oppure degli ottimi risotti, Con la polpa concentrata e privata dei semi si prepara uno sciroppo tipico siciliano, da utilizzare nella preparazione di dolci e succhi.

Controindicazioni del fico d’India

Da evitare quando si è soggetti affetti da colite e quando si hanno problemi intestinali, poichè possono insorgere irritazione a causa dell’ ingerimento dei semi, molto duri e difficili da digerire. Sconsigliato anche in gravidanza ed allattamento ed ai bambini sotto i 3 anni per via della presenza di taurina.