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[GUIDA FACILE] Come fare compostaggio domestico

compostaggio domestico

Riciclare la sostanza organica non più utile e restituirla in forma di humus, come accadrebbe in natura. Questo, grazie al compostaggio domestico. Niente di più facile, basta dividere il rifiuto umido dal resto della spazzatura, riporlo nel luogo corretto e aspettare che la natura faccia il suo corso. Otterremo un humus nutriente per il nostro orto, giardino o per i vasi del nostro balcone.

I vantaggi del compostaggio domestico

Con il compostaggio domestico abbiamo molteplici vantaggi:

Risparmi CO2 alleggerendo le discariche e gli inceneritori: Secondo il Consorzio Italiano Compostatori, dal recupero degli scarti organici in Italia si ottengono oltre 1,3 milioni di tonnellate all’anno di compost. Raccogliere l’umido e trasformarlo in fertilizzante permette di risparmiare 1,4 Mt di CO2 equivalente/anno rispetto all’invio in discarica.

Ottieni compost di qualità: L’impiego di compost permette di migliorare la qualità del terreno, consentendo di conservarne nel lungo periodo la fertilità. Il prodotto ottenuto dal compostaggio (humus) potrà essere impiegato nel giardino, nell’orto e nei vasi sul terrazzo.

Come funziona il compostaggio

Si tratta di una vera e propria fabbrica biologica dove i lavoranti sono insetti, batteri e funghi che convertono la sostanza organica nei composti chimici più semplici e stabili: sali minerali, acqua e anidride carbonica.

Cosa compostare e cosa no

Le materie prime per la produzione dell’humus (terriccio compostato) sono tutti gli scarti, residui ed avanzi di ogni tipo organico biodegradabile, ovvero aggredibili dai microrganismi. Vanno invece evitati i rifiuti non biodegradabili, o ancora contaminati da sostanze pericolose, tossiche o nocive. Vetro, plastica, carta, barattoli di latta o alluminio, ecc. seguono la strada della raccolta differenziata.

Assolutamente si

Meglio evitare

Assolutamente no

Come fare compostaggio

E’ possibile fare compostaggio utilizzando il tradizionale metodo a cumulo, oppure utilizzando una compostiera.

Il segreto per la buona riuscita del compostaggio sta poi nella corretta miscelazione degli scarti. Questa attività è fondamentale per consentire la giusta attività dei microrganismi ed evitare l’insorgere di fenomeni di putrefazione, coi conseguenti cattivi odori.

In pratica, bisogna realizzare una giusta stratificazione, alternando gli scarti più umidi e azotati (sfalci d’erba e residui di cucina), con quelli più asciutti e carboniosi (ramaglie triturate, cartone spezzato, trucioli di legno, foglie secche, paglia ecc.), che garantiscono una buona porosità e il corretto apporto di ossigeno al cumulo. Il contenuto iniziale di acqua deve essere tra il 45 e il 65%, mentre per quanto riguarda il giusto rapporto azoto-carbonio, è bene sapere che per ogni grammo del primo ne servono 20 o 30 del secondo.

Leggi anche [GUIDA FACILE] Compostiera: 5 fasi per un compost perfetto

Come utilizzare il compost

Il compost può avere usi diversi a seconda del periodo di maturazione al quale è sottoposto.

Compost fresco (2/4 mesi)

Compost ancora in corso di trasformazione biologica, ad alto valore fertilizzante. Non bisogna applicare a diretto contatto con le radici perchè potrebbe danneggiare le piante; è da impiegare in superficie nell’orto ad una certa distanza di tempo dalla semina o dal trapianto della coltivazione.

Compost pronto (5/7 mesi)

Compost già stabile in cui l’attività biologica non produce più calore; è possibile l’impiego per la fertilizzazione dell’orto e del giardino subito prima della semina o del trapianto.

Compost maturo (7/12 mesi)

Compost che ha subito una fase di maturazione prolungata; si può usare in tutte le circostanze. È il compost che possiede il minor effetto concimante, ma che presenta caratteristiche fisiche di perfetta stabilità, idonee al contatto diretto con le radici e i semi anche in periodi delicati per le piante (germinazione, radicazione, ecc.). È indicato soprattutto come terriccio per le piante in vaso e per le risemine.