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Il futuro della mobilità? E’ green, e in alcuni casi è già qui

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Il risveglio di una coscienza ambientale sempre più diffusa sta negli ultimi anni catalizzando l’attenzione di una gran parte della nostra società sui problemi dell’ambiente. L’allarme sullo stato dell’inquinamento ambientale obbliga tutti noi a dare il nostro contributo per cercare di ridurre gli sprechi e l’utilizzo di tecnologie inquinanti.

Uno dei problemi maggiori a livello globale è sicuramente quello legato al traffico. Solo in Italia, il 49% delle emissioni inquinanti immesse in atmosfera deriva dai trasporti, in particolare dal traffico stradale. Per questo è indispensabile cercare di adottare una mobilità a basso impatto ambientale: non solo per ridurre l’inquinamento, ma anche per migliorare lo stile di vita delle persone, soprattutto nelle grandi città. La mobilità green è di sicuro una delle sfide più importanti del nuovo secolo, e per fortuna le alternative ci sono.

Basti pensare ad esempio alle auto elettriche. Anche se la tecnologia è ancora agli inizi, in commercio si trovano già diversi modelli di auto ecologiche.  Inoltre, sempre più città sono attrezzate con apposite colonnine di ricarica. Un’altra priorità è anche il potenziamento dei mezzi pubblici, per ridurre il numero di veicoli in circolazione, così da snellire il traffico e tagliare le emissioni inquinanti; un po’ il concetto che sta dietro  l’adozione del car sharing, che negli ultimi anni ha conosciuto un vero e proprio boom. Per il car sharing non c’è bisogno di rivolgersi a siti specializzati, basta organizzarsi con amici e conoscenti, ed è un sistema che non necessita di interventi strutturali per funzionare bene.

La mobilità sostenibile passa anche attraverso le due ruote. La bicicletta, infatti, permette di spostarsi velocemente sia in città che nei paesi. Si guadagna in salute (fare esercizio fisico fa sempre bene) e si riduce lo stress evitando il traffico e i problemi di parcheggio, il tutto a impatto zero. Si può optare per una bici a pedalata assistita per chi vuole ridurre lo sforzo, o utilizzare uno dei tanti modelli di biciclette pieghevoli per poterla trasportare facilmente in ogni situazione.

Tanti paesi europei stanno facendo del loro meglio per spingere i propri cittadini verso l’adozione di una mobilità sostenibile. A Budapest si punta sulle due ruote: nella città sono stati realizzate ben 300 km di piste ciclabili che permettono di spostarsi con facilità in tutto il territorio urbano, oltre a 76 stazioni di bike sharing con 1.100 mezzi disponibili per tutti i cittadini. In Norvegia, e ad Oslo in particolare, auto e scooter elettrici sono diffusissimi. Merito di una precisa politica ecologica del governo norvegese e di una rete di stazioni di ricarica capillare. I risultati sono strabilianti: nella sola capitale le colonnine di ricarica per mezzi elettrici sono più di 4.000, e nel 2016 il 40% di tutti i mezzi immatricolati era composto da auto elettriche.

In Italia purtroppo c’è ancora molto da fare. Nonostante i tentativi di incentivazione statale, sembra che l’obiettivo di adottare o quantomeno incoraggiare un modello di trasporto ecologico stia dando pochi frutti. Complice anche un sistema di trasporti pubblici non sempre ottimale, e la mancanza di infrastrutture, piste ciclabili in primis.

Non mancano però le realtà positive. La città di Milano sta investendo molto sul proprio servizio di bike sharing, con oltre 200 stazioni dedicate. Gli investimenti nello sviluppo della linea metropolitana, la lotta alle emissioni, e la sempre maggiore adozione di veicoli a basso impatto hanno permesso al capoluogo lombardo di guadagnare il riconoscimento di città più eco-mobile d’Italia.

Ma le iniziative virtuose in tal senso non sono prerogativa solo dei grandi centri. In Toscana, il Comune di Massarosa (appena 22.000 abitanti) ha introdotto per la prima volta nel nostro paese un incentivo economico per chi decide di recarsi a lavoro in bicicletta. Un’iniziativa che ha riscosso un certo successo, e che si spera sia il primo passo verso l’adozione generalizzata di una mobilità (e di una mentalità) finalmente green e responsabile.