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“L’alveare che dice si!” Il gruppo d’acquisto 2.0

Una piattaforma per vendere e comprare direttamente dagli agricoltori i prodotti a chilometro zero. “L’alveare che dice si!”, questo è il nome, trasforma le logiche dei gruppi di acquisto in un ottica del tutto innovativa. In Francia è nato nel 2011 e ha già coinvolto oltre 120mila clienti. Pare che anche in Italia stia riscontrando un ottimo successo.

Li avevamo conosciuti l’anno scorso in fiera a Milano a Fa’ la cosa giusta, la fiera degli stili di vita sostenibili, e ci erano piaciuto molto. L’alveare che dice si! è una piattaforma di vendita che favorisce gli scambi diretti fra agricoltori locali e comunità di consumatori che, una volta alla settimana, si ritrovano creando dei piccoli alveari – mercati temporanei a chilometro zero.

L’idea che ne sta alla base è semplice: creare, attraverso internet e social network, strumenti innovativi per permettere ai cittadini di produrre, distribuire e consumare in un modo più sano e giusto. Con l’obiettivo di produrre senza distruggere l’ambiente, consumare in modo consapevole e realizzare una più ampia transizione sociale ed economica verso un nuovo modello di produzione e di consumo.

Come funziona il sistema “l’alveare che dice si!” ?

Il funzionamento dell’alveare è semplice e gli ingranaggi funzionano bene in Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Belgio.

  1. I produttori locali, come le aziende agricole, devono iscriversi ad Alvearechedicesi.it e unirsi all’alveare più vicino, controllando sulla mappa;
  2. Una volta iscritti, propongono in vendita i propri prodotti (frutta, verdura, conserve, latticini e formaggi);
  3. I consumatori si registrano sul sito, scelgono cosa acquistare e finalizzano la transazione;
  4. Il ritiro avviene appunto con cadenza settimanale. L’incontro tra agricoltori e consumatori può avvenire in luoghi diversi, dal bar al ristorante, alla sala dell’associazione che mette a disposizione i propri spazi. Lo spirito però è sempre lo stesso: permettere ai produttori di vendere direttamente e in modo facile e dare ai consumatori accesso ad alimenti freschi, locali e di qualità, rivalutando il cibo e il suo ruolo nella promozione di uno stile di vita sano.

Nell’alveare c’è un’ape regina, il regista. E’ la persona che ha dato via all’alveare e che si impegna ad organizzare il tutto. Motiva gli agricoltori e pianifica qualcosa di più ampio e divertente, che dà al progetto il suo sapore da social network della vita reale: eventi, aperitivi, visite guidate nelle aziende agricole. L’altro obiettivo è costruire un network di relazioni forte e collaborativo. Dare cioè ai gruppi d’acquisto solidali un seguito fuori dalle transazioni legate al cibo.

Lo scambio è diretto e i prezzi vengono fissati liberamente. C’è ovviamente una commissione del 16,7% che finisce in egual misura al gestore dell’alveare e alla stessa piattaforma, per consentirle l’organizzazione tecnica e commerciale.

Che differenza c’è con tradizionali gruppi di acquisto solidale (GAS) ?

Gli alveare suno i gas 2.0. Nessuna riunione o ordini telefonici a persone, spesso, poco disponibili o indaffarate per seguire attentamente l’organizzazione del gruppo. Con l’Alveare con 2 clic è possibile trovare quello più vicino e iscriversi, e con il terzo clic si può iniziare a fare la spesa. Inoltre, semplifica di molto la procedura di pagamento, visto che avviene tutto online.alveare milano

Quanti alveari esistono in Italia?

Al momento ci sono più di 150 Alveari su tutta Italia, di cui una cinquantina sono attivi (è possibile acquistare prodotti ogni settimana), mentre il resto sono in costruzione, ovvero il Gestore sta ancora contattando produttori e clienti per poter aprire, e apriranno nei prossimi mesi. Le regioni con più Alveari sono Piemonte e Lombardia, ma la rete si sta sviluppando rapidamente e anche Emilia-Romagna, Lazio e Toscana hanno numerosi Alveari in apertura.

Chi fosse interessato cosa deve fare?

Basta andare su www.alvearechedicesi.it per avere tutte informazioni e iscriversi come cliente, Produttore o Gestore. Potete anche seguire l’alveare su Facebook, alla pagina www.facebook.com/LAlveareCheDiceSi