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Respirazione non fisiologica: Ecco cos’è e a cosa serve

Respirazione diaframmatica

La respirazione è fondamentale per la vita, senza di essa moriremmo. La maggior parte della popolazione, per poter respirare, utilizza involontariamente la respirazione non fisiologica, ovvero respirando con il torace. La causa di questa respirazione non corretta è dettata generalmente dal moderno stile di vita caratterizzato da ansia, stress e problemi che ormai ognuno di noi ha quotidianamente.

Respirazione non fisiologica: Cos’è e a cosa serve

Quando respiriamo con il torace, mettiamo in atto una respirazione definita “non fisiologica”. A causa dei fattori descritti sopra, ormai respiriamo prevalentemente con il torace, la parte alta delle costole, e ciò fa sì che non riusciamo quasi mai ad espellere tutta l’aria, dando vita al cosiddetto blocco inspiratorio. Il diaframma, non essendo utilizzato, si blocca verso il basso e tutta la muscolatura collegata deve sforzarsi di fare un lavoro che non gli appartiene.

Tra i muscoli “accessori” del diaframma vi sono il trapezio, il piccolo e grande pettorale, l’elevatore della scapola e tanti altri: tutti questi muscoli sono inseriti all’altezza del collo e dovrebbero essere utilizzati soltanto nei momenti di sforzo eccessivo. Un loro prolungato ed errato utilizzo, può provocare dei dolori a livello cervicale.  Il diaframma ha numerosi collegamenti, tra i quali vi sono quelli con la vena aorta, l’esofago e persino il cuore.

Il mancato utilizzo del diaframma e quindi in una respirazione non fisiologia, può portare a numerosi problemi e fastidi. Tra i problemi del diaframma retratto si elencano ad esempio, falsi enfisemi ed asma, ossia problemi respiratori; problemi a livello digestivo come gastrite, stitichezza ed ernia iatale nonché dolori lombari che possono portare ad un peggioramento della postura.

Respirazione diaframmatica: serve solo per cantare?

Tutti coloro che hanno la passione per il canto, o che lo fanno per mestiere, seguono delle lezioni che servono appositamente per sviluppare il muscolo del diaframma. A questo punto sorge una domanda spontanea: la respirazione diaframmatica serve solo per cantare? La risposta naturalmente è no.

La respirazione diaframmatica, o respirazione addominale, dà benefici non solo dal punto di vista fisiologico, ma anche da quello emotivo. Una delle pratiche che utilizza e valorizza al meglio questo tipo di respirazione è lo yoga. Durante questa attività ci sono degli esercizi mirati proprio a sviluppare questo muscolo così importante per noi e per la nostra salute. Imparare ad utilizzare il diaframma, porta benefici sotto tanti aspetti:

Diaframma: come allenarlo?

Sbloccare ed allenare il diaframma, per come abbiamo visto, apporta tanti benefici ed un benessere generale al nostro corpo. Ciò non avviene con la respirazione non fisiologica.

Per poter iniziare ad utilizzare questo muscolo, oltre che ad iscriverci ad un corso di yoga, possiamo svolgere dei semplici esercizi anche comodamente da casa. Gli esercizi per il diaframma possono essere svolti sia da seduti che da sdraiati e per i più esperti anche da posizione eretta. Per coloro che si iniziano a cimentare in quest’attività però è consigliabile iniziare quelli che prevedono la posizione da sdraiati. Uno degli esercizi più utilizzati è così articolato:

  1. Bisogna mettersi in posizione supina, rilassare tutto il corpo, piegare e gambe ed iniziare con la respirazione. È sconsigliato sdraiarsi sul materasso, è invece preferibile sdraiarsi sul pavimento con un tappetino adatto proprio all’attività fisica.
  2. Si posiziona una mano sulla pancia ed una sul petto. L’utilizzo delle mani posizionate in questo modo serve a farci capire se stiamo svolgendo l’esercizio in modo corretto o se stiamo alterando la respirazione facendo lavorare il torace.
  3. Si inspira nel modo più naturale possibile con il naso, cercando di gonfiare la pancia e lasciando fermo il torace.
  4. Si espira con la bocca aperta cercando di buttare fuori tutta l’aria e sgonfiando la pancia in modo naturale, come avviene quando si fa un respiro di sollievo.

Se si sforza la respirazione, si potrebbero avvertire dei giramenti di testa; se dovesse accadere è preferibile smettere di fare l’esercizio per qualche minuto perché si sta entrando in uno stato di iperventilazione.

Dopo un paio di giorni di allenamento, si può incrementare un altro esercizio Gonfiate il petto durante l’inspirazione, mantenendo ferma la mano sulla pancia. Questi esercizi devono essere svolti con 10 ripetizioni alternate e con 10 respirazioni ciascuna.  Dopo qualche settimana si dovrebbe avvertire una respirazione più bassa, rilassante e profonda.

Se non si ottengono gli effetti desiderati, nonostante l’assiduità degli esercizi, ci si può sempre rivolgere ad un postural trainer. Questo, svilupperà, in base alle necessità individuali, degli esercizi specifici che con tempo e costanza riusciranno a dare una concreta sensazione di benessere.