Giovani italiani che ritornano alla terra e sognano di aprire azienda agricola. Secondo i dati rilasciati da Coldiretti, ben il 23% dei giovani che si iscrivono alle superiori sogna un futuro legato alla terra: nell’anno scolastico 2013/2014 erano 60mila studenti su un totale di 262 mila hanno scelto un indirizzo legato all’agricoltura, all’enogastronomia e all’ospitalità alberghiera.
Ma come fare per avviare un’azienda agricola? Quanto costa aprire una partita iva agricola? Quali i costi e gli investimenti? Ci si campa per davvero? Quanto terreno serve?
Aprire azienda agricola: una scelta importante
Decidere di aprire un’azienda agricola rappresenta un passo molto importante nella vita di ogni giovane imprenditore. Questo non è un lavoro ordinario. Si tratta di una scelta che richiede molta fatica, impegno, dedizione e curiosità. E ricordate, la terra è bassa. Lavorare la terra, vivere all’aria aperta 365 giorni all’anno, non è la stessa cosa della gita fuori porta durante i mesi estivi.
Il solo amore per la natura, la voglia di scappare dalla città, non è assolutamente sufficiente per mollare tutto e improvvisarsi imprenditori agricoli. Se non avete mai lavorato la terra, prima di mollare tutte, fate un’esperienza presso qualche azienda agricola – anche lavorando gratis per una sola stagione – per capire se questo è il lavoro e lo stile di vita che fa per voi.
1. Valuta e confronta la tua idea di azienda agricola
Se hai intenzione di avviare una azienda agricola e vuoi quindi diventare un imprenditore agricolo, sicuramente è perchè avrai già in mente un’idea di impresa. E’ molto importante avere le idee chiare su cosa coltivare o allevare e i rispettivi spazi necessari alle varie attività. Coltivazione di prodotti biologici, allestimento di un frutteto, piccoli frutti, vendita diretta al pubblico, allestimento di un vigneto per la vendita dell’uva, produzione del vino, etc.
Sarà anche necessario al fine di valutare le rispettive attività connesse di vendita diretta, agroenergie, agriturismo, fattoria didattica, ecc. Se non l’hai ancora fatto, avvicinati a quelli che saranno i tuoi concorrenti e cerca di capire chi sono e come lavorano. Da loro imparerai molto, più di quanto pensi.
Verifica quindi la fattibilità del tuo progetto con un business plan. Per questo, meglio farsi aiutare da un consulente. In questa fase è molto importante capire quale inquadramento fa al caso tuo. Se imprenditore agricolo o imprenditore agricolo professionale (IAP). La qualifica IPA è fondamentale se dovrai richiedere finanziamenti o partecipare a bandi, ma anche per avere agevolazioni fiscali per la costruzione o ampliamento del rustico-casale-rudere.
Per tutta questa prima fase, chiedi un appuntamento con la coldiretti di competenza della tua città. Sapranno darti delle informazioni, per te, fondamentali.
2. Quanto terreno serve per avviare una azienda agricola?
Non c’è una risposta precisa a questa domanda, dipende dal tuo progetto, dal tuo business plan e dal tempo che hai a disposizione da impiegare nell’azienda. Dipende anche dall’inquadramento che sceglirai. Se imprenditore agricolo o IPA, imprenditore agricolo professionale. Ovvio che sarà difficile campare con 5000 metri quadri coltivati a basilico.
Se non hai intenzione di assumere dei dipendenti o degli aiutanti, o almeno per il primo anno, cerca di capire cosa puoi fare con le tuo 8 o 10 ore di lavoro al giorno. Condurre un ettaro di terreno coltivato ad orto, frutteto, mais e piante officinali, potrebbe essere il limite massimo per il lavoro di una sola persona.
Se intendi invece avvalerti dell’aiuto di coadiuvanti, che puoi chiamare in tuo aiuto nei periodi in cui c’è più lavoro, puoi allora pensare di coltivare più terreno. In questo caso, dovrai anche attrezzarti al meglio con le celle frigorifere e dedicare più tempo per la distribuzione e per la vendita diretta.
3. La parte burocratica e fiscale: partita iva agricoltura
Per avviare un’ azienda agricola dal punto di vista burocratico, dovete aprire una partita Iva, registrarvi al registro delle imprese e aprire una posizione INPS. A seconda del tipo di attività svolta, avrete bisogno dei permessi dell’ Asl, della consulenza di un agrario o di un veterinario e sicuramente di un commercialista. Infine bisogna iscrivere l’azienda al registro delle imprese della Camera di Commercio di riferimento sul territorio e presentare Scia al comune.
Per scegliere la ragione sociale più adatta a voi, chiedete consiglio al vostro commercialista. Potete scegliere tra la ditta a conduzione familiare o individuale con l’apertura di partita iva, oppure, in alternativa si può aprire una società semplice (s.s.).
Grazie alla partita iva – la contabilità potete tenerla in coldiretti – potete iniziare ad acquistare macchinari, fieno, sementi e poi vendere i vostri prodotti.
4. Aprire azienda agricola: investimenti e costi
Dipendentemente da quel che è la vostra idea di impresa, avrete degli investimenti iniziali e dei costi fissi. Ecco quindi un’idea di massima.
Investimenti iniziali:
- Acquisto o affitto terreni;
- Serre;
- Sistemi di irrigazione;
- Recinti;
- Costruzione coperture o stalle;
- Macchinari;
- Deposito macchinari;
- Celle frigorifere;
- Allestimento locale per la vendita diretta;
- Allestimento locale per la trasformazione (marmellate, formaggi, conserve, succhi etc…);
I costi fissi:
I costi fissi di un’attività agricola sono quelli comuni a tutte le aziende, come commercialista e inps, più alcuni propri dell’attività:
- Costo del commercialista, dai 1.200 ai 1.500 euro annui;
- Contributi INPS, circa 3.800 euro annui;
- Tasse e imposte;
5. Aprire azienda agricola: Agevolazioni, bandi e incentivi
Le imprese agricole godono spesso di agevolazioni e finanziamenti a fondo perduto a livello regionale, nazionale o europeo. Il problema è riuscire a intercettarli, dato che a volte proposte dalla regione, dallo stato o tramite le associazioni di categoria.
Conviene quindi rimanere costantemente aggiornati sui rispettivi siti: regione, coldiretti, inail, confagricoltura e commissione europe. Ricordate che, per avere accesso a finanziamenti o per partecipare ai bandi, è necessario avere la qualifica IAP (imprenditore agricolo professionale) e aver redatto un business plan.
6. Ci tiro fuori uno stipendio con l’azienda agricola?
Anche qui purtroppo non c’è una risposta universale. Come per ogni attività imprenditoriale, dipende da quanto sarai bravo nel fare il tuo lavoro e da quanto sarai bravo ad intercettare la richiesta di mercato. Dovrei essere sia bravo a coltivare, che a vendere i tuoi prodotti. Può essere che non ci guadagnerai nulla, ma può anche essere che ci tirerai fuori un’ottimo stipendio.