Il papavero è una pianta erbacea che cresce spontanea in campi coltivati a grano ma anche in quelli incolti. Viene definito come l’erba della buonanotte per le sue proprietà sedative, infatti l’estratto del papavero è particolarmente consigliato per la preparazione di tisane utilizzate per favorire il sonno dei bambini e degli anziani e per alleviare gli attacchi di tosse.
E’ una pianta annuale che dà colore ai prati e agli argini delle strade e può essere seminato per abbellire una scarpata di fianco ad un giardino o per valorizzare un terreno pieno di detriti e macerie. La fioritura, che comincia in tarda primavera, si protrae per tre mesi, data la capacità di questa pianta di autoriprodursi e quindi la continua presenza di nuovi boccioli.
Papavero: origini e storia
Il papavero o papavero comune ha origini molto antiche, tanto che i suoi semi sono stati ritrovati nelle piramidi. Secondo alcuni il papavero ha avuto origine in Mesopotamia nel 500 a.C., mentre secondo altri le sue origini sarebbero da attribuirsi all’altopiano asiatico.
Per i greci era considerato il simbolo del sonno e dell’oblio, oltre che della fertilità della terra. Durante il medioevo era invece associato al sacrificio di Gesù crocifisso ed è per questo motivo che in Inghilterra, durante la prima guerra mondiale, è diventato il fiore delle ghirlande per onorare i morti sul campo di battaglia.
Caratteristiche del papavero
Il papavero è una pianta erbacea il cui nome deriva dal latino Papa o Papa perché i suoi semi venivano aggiunti alla pappa dei bambini per favorire il sonno. È una pianta annuale che cresce fino a 60 cm, costituita da un fusto ramoso ricoperto da una lieve peluria e da una sostanza lattiginosa. I suoi fiori hanno un diametro di 5-7 cm e sono formati da quattro petali di colore rosso scarlatto.
Inizialmente i fiori sono racchiusi in una capsula di forma più o meno sferica che si schiude a seconda delle regioni nel periodo che va da giugno a settembre. I semi del papavero sono oleosi e sono fonte di grassi e proteine. Questa pianta, oltre alle proprietà sedative, ha anche proprietà cosmetiche per cui è utilizzata per la preparazione di creme per la cura della pelle del viso.
Come si coltivano i papaveri?
I papaveri sono piante che crescono spontaneamente nei campi di cereali. Dato che esistono varie specie è possibile coltivarli anche nei vasi o in giardino. Il periodo più adatto per la semina dei papaveri è l’autunno per quelli annuali e la primavera per quelli perenni. I semi sono molto piccoli e vanno piantati ad una distanza di 10 -15 cm l’uno dall’altro.
I papaveri possono essere di vario colore per cui se i semi si dividono in gruppi e ogni gruppo viene seminato a distanza di 7-8 giorni dall’altro è possibile ottenere un giardino variopinto e fiorito più a lungo. I semi vanno leggermente pressati nel terreno, innaffiati ed esposti al sole. Il terreno deve essere costituito da sabbia e ghiaia e deve essere ben drenato. In generale i papaveri non hanno bisogno di annaffiature abbondanti e per favorire la loro crescita possono essere utilizzati i comuni concimi per piante.
Come si moltiplicano i papaveri?
La moltiplicazione dei papaveri varia in base alla specie di appartenenza. I papaveri annuali o biennali si auto-moltiplicano per propagazione del seme. Per quanto riguarda le specie perenni, la moltiplicazione avviene per talea nel senso che in primavera le radici vanno divise in due e immediatamente ripiantate.
Per il papavero orientale le radici vanno divise in autunno e mantenute in un terreno a basse temperature in attesa del periodo primaverile, quando spunteranno le prime foglioline che dovranno essere estratte e piantate nei vasi o in un giardino.