La Piramide alimentare può essere intesa come la schematizzazione o la rappresentazione grafica (infografica) della dieta mediterranea che, in Italia, rappresenta la norma, ma che, prima dell’ideazione della stessa, era sconosciuta in varie zone del mondo. Venne redatta dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti nel 1992 per creare un modello alimentare di base, sano e corretto, tale da scongiurare l’obesità, patologia dilagante e preoccupante ancora oggi negli Stati Uniti. Negli Usa, infatti ancora oggi si muore a causa dell’obesità e, purtroppo, le deviazioni americane al modello di base della piramide alimentare sono, tutt’oggi, all’ordine del giorno.
La Piramide alimentare del 1992
Nello schema originario della Piramide alimentare stilata negli anni ’90, venivano rappresentati i nutrienti e gli alimenti principali, determinando la frequenza con la quale assumerli per compiere una vita sana e longeva. Nella parte bassa della Piramide, comparivano tutti i cibi che potevano essere assunti più volte al giorno, mentre sulla sommità della stessa i cibi meno salutari e dunque da consumare una o due volte alla settimana. Ma con quale metodologia venivano scelti i cibi da inserire con maggior frequenza nella dieta o meno?
Ovviamente si calcolavano le calorie che erano in grado di apportare all’organismo nonché l’indice glicemico dei cibi stessi. I cibi con un indice glicemico elevato non possono essere assunti quotidianamente, al contrario di frutta e verdura che, invece, debbono essere presenti sulla tavola almeno tre o quattro volte al giorno e fungere altresì da salutare spuntino a merenda o colazione. Nella piramide del 1992 vi erano indicazioni precise sulle quantità. Ogni giorno si potevano assumere 2 o 3 porzioni di frutta fresca ed 1 o due di pasta e pane, 2-3 di latte e derivati ed 1-2 porzioni di frutta a guscio. Le spezie dovrebbero essere consumate al posto del sale. Invece, settimanalmente, si dovrebbero assumere (seguendo il vecchio schema): 2 porzioni di dolci, 1 di salumi, 2 di carne rossa, 1 di pollame, 2 di legumi, 2-4 di uova e 2 di pesce o crostacei.
La nuova Piramide alimentare del 2005
L’alimentazione, tuttavia, è notevolmente cambiata nel corso degli anni e sono cambiate anche le scoperte scientifiche legati ai cibi salutari e dannosi. In base alle nuove ricerche, nel 2005, è stata stilata una nuova piramide alimentare con alcune modifiche. Inizialmente, infatti, si riteneva che tutti i grassi fossero dannosi per l’organismo. Oggi sappiamo che lo sono solo quelli saturi, ossia di origine animale. Il consumo di grassi instauri dovrebbe perciò essere quotidiano.
I carboidrati (quelli complessi), invece, che nella vecchia piramide potevano essere assunti quotidianamente, adesso vengono posti tra i nutrienti da assumere con minor frequenza, poiché impattanti sulla quantità di calorie giornaliere. Nella nuova piramide, inoltre, si invita il consumatore ad assumere, sì, grandi quantità di frutta e verdura, ma sempre di stagione e possibilmente biologica.
Nella piramide alimentare pubblicata dal Ministero della salute nel 2015, inoltre, la carne rossa viene quasi esclusa dalla dieta da considerarsi sana. Ad incidere, le relazioni dell’Oms che hanno inserito carni rosse tra i cancerogeni probabili e gli insaccati tra quelli certi. La nuova Piramide, infatti, invita ad assumere una porzione di carne rossa al mese.
I benefici del seguire la Piramide Alimentare
Seguendo i precetti della piramide alimentare, ossia una dieta prevalentemente mediterranea, si preverranno le malattie cardiache e quelle all’apparato digerente. Un apporto moderato di grassi nocivi ed un consumo quotidiano di frutta e verdura, oltre che una corretta idratazione ed attività fisica, avranno un ruolo anti-tumorale e contrasteranno i segni dell’invecchiamento. Inoltre, si preverranno diabete ed obesità. Mangiar bene significa davvero essere, restare in salute e rimanere giovani più a lungo.