Per tripofobia si intende la paura dei buchi e più precisamente di piccoli fori o di piccole protuberanze ravvicinate tra loro. La paura è il sintomo più comune ma quello specifico della tripofobia è il senso di disgusto che viene descritto come l’emozione prevalente in chi soffre di questa fobia.
La tripofobia può essere scatenata anche dalla visione di una fotografia di alcuni oggetti come spugne, melograni, arance, nidi d’ape o qualsiasi altra cosa presenti buchi o protuberanze molto ravvicinate.
Cos’è la tripofobia?
Il termine tripofobia deriva dal greco trypa-buco e phobos-paura. Si tratta di una paura per i gruppi di piccoli buchi e per le protuberanze ravvicinate. Non è riconosciuta come una malattia mentale ma piuttosto come una forma che abbia basi evoluzionistiche. E che sia dovuta ad una repulsione biologica che associa queste forme ad un pericolo o ad una malattia.
Si tratta di un fastidio che colpisce molte persone infatti uno studio del 2013 pubblicato su Psychological Science ha evidenziato che un certo numero di partecipanti ha manifestato alla vista di piccoli buchi un senso di disagio e di disgusto.
Le principali cause della
La causa che determina la comparsa della tripofobia non è ancora ben definita. Esistono varie teorie che cercano di individuare i fattori che scatenano questa paura. Una prima teoria è quella della causa evolutiva che considera la tripofobia come una risposta evolutiva a tutte le cose che possono essere associate ad un pericolo o ad una malattia.
Secondo alcuni studi scientifici la tripofobia sarebbe causata da una reazione inconscia ereditata dai nostri antenati verso piccole cavità che possono nascondere pericoli. Un’altra teoria è quella della associazione con agenti patogeni ed infettivi da cui deriva l’avversione verso oggetti circolari o comunque molto vicini tra loro.
Questa teoria è stata avvalorata da un esperimento fatto su un gruppo di persone composto per la metà da tripofobici. Ad entrambi i sottogruppi sono state mostrate sia immagini riguardanti malattie infettive sia immagini rappresentanti semplicemente dei buchi. Da questo esperimento è emerso che per le prime immagini tutti hanno provato un senso di repulsione. Mentre per le seconde solo i tripofobici hanno manifestato disgusto perché hanno avvertito la brutta sensazione di essere infestati da insetti nascosti nei piccoli fori.
Sintomi della tripofobia
La tripofobia è un disagio che si manifesta con una paura persistente ed irrazionale ogni qualvolta ci si trovi in presenza di un oggetto che presenta dei piccoli buchi ravvicinati o delle piccole protuberanze.
I sintomi più comuni sono la repulsione, il disgusto e l’avversione per quel determinato oggetto. Nei casi più gravi si possono avere anche degli stati d’ansia e dei veri e propri attacchi di panico. In quest’ultimo caso possono presentarsi sintomi associati come brividi, tachicardia, palpitazioni, vertigini, senso di svenimento, tremori, formicolii, sudorazione e mancanza d’aria.
Tripofobia: la diagnosi
La tripofobia è una forma poco caratterizzata dal punto di vista clinico dato che la sintomatologia può essere associata ad altre patologie. E’ pertanto necessario effettuare una serie di esami per escludere le altre malattie. E’ inoltre opportuno fare un test per valutare ed analizzare i diciassette sintomi delle tripofobia per una diagnosi differenziale con la depressione maggiore ed il disturbo d’ansia generalizzato.
Come curare la tripofobia
Come per la maggior parte delle fobie la terapia può essere basata sull’associazione di farmaci e di psicoterapia. La terapia farmacologica serve per ridurre i sintomi determinati dall’ansia e dalle paure. La psicoterapia aiuta invece a desensibilizzare il soggetto con una esposizione graduale all’elemento scatenante.
Le tecniche di rilassamento come lo yoga ed il training-autogeno consentono al tripofobico di raggiungere un autocontrollo emotivo. In ogni caso è fondamentale rendersi conto che non si tratta di un disturbo banale di cui vergognarsi. La tripofobia- come qualsiasi altra fobia- si può combattere solo se accettata ed affrontata.